Ho partecipato alla tavola rotonda sul tema "quale nudo per l'arte", analisi conclusiva dell'esposizione collettiva tenutasi a Gorizia "RE, REGINA NUDI". Questo post vuole soffermarsi sul proficuo percorso che hanno saputo fare gli organizzatori della stessa (www.associazioneacquamarina.org), alla quale hanno saputo aggiungere oltre alla qualità delle opere esposte, anche la concrettizzazione del concetto per cui era stata organizzata. I vari relatori, hanno espresso nel tema in essere, concetti derivanti dalle proprie esperienze che sicuramente ritornano utili a chi vuole affrontare il nudo come espressione della propria comunicazione visiva. Il riassunto di quanto espresso è stato riportato da Claude Andreini nella sua attenta relazione di finissage dell'evento e a questa rimando chiunque voglia aggiungere alla sua comprensione del tema, concetti e considerazioni da condividere ed ulteriormente da approfondire. http://www.imagetif.net/re-regina--nudi.html
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"Dalì Atomicus" - Philippe Halsman Salvador Dalì: "L'unica differenza tra me e un matto, è che io non sono matto". Apparentemente solo una buona battuta, ma espandendo la geniale sintesi troviamo uno dei primi concetti per aumentare la creatività, ovvero porsi in condizioni meno logiche e stereotipate verso quanto assorbiamo nelle offerte proposte dai vari fattori quotidiani. La nostra naturale apatia fa si che qualsiasi stimolo esterno venga razionalmente catalogato per quanto già conosciuto, attraverso personali filtri che tendenzialmente escludono il nuovo. Tali filtri non sono altro che dettami sociali, di dovuto comportamento e di conseguenza diventano il proprio modo limitato di vedere e di pensare. La regola, per uscire dalle regole già scritte, è di inibire tali filtri, in modo che avvenimenti e cose ci sorprendano maggiormente, cogliendone per questo i lati mai apprezzati ed instaurando con questi un collegamento più diretto e coinvolgente, senza che i freni sociali possano rallentarne l'impatto emotivo ed incanalare il nostro pensiero in strade sicure, ma oramai già percorse. E' quindi, una leggera follia che ci serve, per percorrere nuove vie, uniche e mai viste, per vedere le stesse cose diversamente da un punto diverso della nostra mente, affichè quanto pensato sia effettivamente personale, originale e di conseguenza ....creativo. |
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Ottobre 2014
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