American girl in Italy
22 agosto 1951 - Ruth Orkin, fotografa per le strade di Firenze la sua amica Ninalee Craig, non immaginando che uno di questi scatti entrerà nell'iconico della fotografia.
Questa immagine è un istante perfetto, un insieme di sensi: la voluttuosità maschile nelle varie sfumature caratteriali ed anagrafiche, il pudico imbarazzo femminile, un erotico sogno mentale collettivo, in un istante scenico senza fine.
La storia
La foto non è uno scatto casuale o almeno in parte non lo è, dietro a questa magistrale composizione c'è una piccola storia che adesso vi raccontiamo:
Ruth Orkin aveva 28 anni e lavorava come freelance; dopo un servizio commisionatogli da "LIFE" in Israele, si recò in Italia e a Firenze incontrò Ninalee Craig, pittrice e connazionale. Dalle esperienze condivise di viaggiatrici solitarie, nasce un'amicizia e una idea di Ruth che chiese a Ninalee di fargli da modella per le vie di Firenze, sperando di vendere tale servizio all'Herald Tribune. Inizia così un "girare" per Firenze, alla ricerca di situazioni dove Ninalee interpretava una tipica turista americana. |
….. Situazioni continue, per le zone della città, complici e complice inconsapevolmente la stessa Firenze e qui sotto si può vedere il provino a contatto di cui fa parte l'immagine considerata.
L'intuizione fotografica
Lungo un viale (presso Piazza della Repubblica del capoluogo toscano), nel loro continuo spostarsi, Ruth riconosce una situazione interessante, tipica italiana e scatta una prima foto (vedi provino), dalla quale percepisce il potenziale fattore scenico, ma non ancora la corretta composizione e così chiese a Ninalee di ripercorrere lo stesso tratto, mentre lei velocemente impostava un'altro angolo di ripresa. Il tutto si svolse in meno di 30 secondi, tempo in cui la curiosità, stupore, naturalezza degli inconsapevoli partecipanti rimase integra. Fu fatto solo uno scatto, all'apice della scena, come testimonia il provino dei negativi, ma tutto era perfetto e niente più sarebbe stato ripetibile. questa fotografia è stata anche "studio" per molti cineasti, per il forte dinamismo che esprime e per saper evocare più dello stesso tempo di scatto.
Ci sono molte altre curiosità e imprecisioni a riguardo di questa fotografia e forse anche questo ha contribuito (e ne siamo felici) a renderla così amata ed iconica. |