Si è cercato sempre di fare un distinguo tra bella e buona immagine...... E' ovvio che i due valori possono convivere, anche se nella loro lettura, spesso si confondono. Questo accade quando si attribuisce alla fotografia un valore che è proprio del fotografato e quindi non a lei appartenente. Per questo concetto è più facile fare una buona fotografia fotografando qualcosa di brutto o comunque di poco estetico, non dovendo aggiungere la parte giustificativa che discrimini l'estetica del fotografato con quanto invece si vuole comunicare.
Per tale ragione qualsiasi fotografia affinchè possa essere definita "bella" in modo esente dal fotografato, deve assumere una comunicabilità che unisca vari fattori, che il fotografo Henri Cartier Bresson aveva racchiuso in una sua celebre frase, la quale definiva la fotografia un istante in cui l'occhio, la mente e il cuore sono sulla stessa linea di mira. Tale concetto può essere così interpretato: l'occhio è il recettore dell'estetica che trasferita alla mente, aggiunge con la sua analisi la comunicazione di quanto sta accadendo. Simultaneamente, il cuore aggiunge il pathos, cioè il valore della coscienza per l'accaduto. E' essenziale che questo accada simultaneamente e si unisca in quell'unico istante, altrimenti risulta che l'etetica percepita sia fine a se stessa e questo vale anche per l'analisi della ripresa che se rimane indipendente dal pathos, porta solo ad una fredda registrazione documentativa . Credo che in questo si racchiuda la bellezza di una fotografia, indipendentemente dal fotografato.
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Qualcosa non sta cambiando.
E' uscito l'album fotografico del pulcino Pio e dei suoi amici. Certo non potevo sperare sull'uscita delle figurine di Elliott Erwitt, ma.... diversamente speravo. Questo per dire che il confezionamento dell'immagine inizia presto, senza antidoti del dopo e ci troviamo cresciuti con steroidi figurativi assorbiti fino dalla tenera età. E' vero la mia generazione è sopravvissuta all'ape Maya ed alcuni ne portano ancora i segni e per carità, niente rancore verso Pio, sia per il pulcino che per il suo santo protettore, ma desidererei che qualcuno o comunque qualcuno più di nessuno, si degnasse di fare proggredire in questo paese una cultura dell'immagine in modo appropriato e non intendo la propria come sempre accade. Quale proiezione porti tali considerazioni è presto detto: svaccate icone ed idoli nelle loro varianti commerciali, religiose e quant'altro si insiedono nel nostro pensare, trovando facile parcheggio, agevolate oltremodo nelle loro manovre, da politici abusivi. Niente, solo tanto nulla nella prima formazione scolastica, niente che ci insegni come far vedere agli altri il proprio vedere, niente di niente a contrastare il pulcino Pio. ![]() Sempre e da sempre e come sempre: Nikon o Canon? E' meglio lo zoom 18-19 mm o il 18-600? Non lo so... non lo so. Perchè?... Le domande non sono poi così difficili, se fossi io a farmele sicuramente saprei cosa rispondermi, Il fatto che siano poste da altri fa cambiare la giusta risposta, questo perchè l'assoluto tecnico non coincide con la creatività relativa. Quindi se la risposta non esiste, è probabile che la domanda sia sbagliata. Allora, se la domanda non è corretta, si può risalire ad una più consona, partendo da un concetto base: cosa si intende per fotografia? La domanda non è poi tanto lunga, diversamente dalla risposta. Si parte, sarà un'avventura di concetti e chiunque voglia partecipare è il benvenuto. Esprimere un concetto di fotografia è inanzitutto esprimere se stessi, le proprie esperienze e conoscenze, è un fotografare la propria mente e come sempre, come qualsiasi scatto può anche non riuscire, ma è fondamentale, per essere ad uno scatto in meno da quello buono. ![]() Il corso si è concluso, resta il dubbio se non si è fatto abbastanza o se si è fatto troppo. L'unica certezza è che è stato un buon corso, dove l'impegno di ognuno è servito come entusiasmo per l'altro. Fa sempre piacere condividere il tema fotografico, anche solo per il fatto che più si insegna, più si impara. Bella sfida la fotografia, pensi che sia cosa semplice e poi ti accorgi che richiede come fotografia di essere sviluppata, in quanto latente per sua intrinseca caratteristica. Ecco questo è l'augurio ai partecipanti, riuscire a far affiorare la latenza del proprio pensiero attraverso una semplice fotografia.
Intervista a Lucio Dalla ![]() Questo video non è solo un omaggio al cantautore scomparso, ma è un regalo che Lucio Dalla ci offre, come fosse una sua canzone. La sua interessante interpretazione metafisica della fotografia ci fa' sorridere, pensare e commuovere. Grazie Lucio, per le tue canzoni e per questo pensiero che ci aiuta a capire la fotografia.
![]() 1983, Venezia, palazzo Fortuny. la prima retrospettiva italiana. Allora, l'ipocrisia del comune pudore, dal pulpito del suo altare abbaiava allo scandalo. Allora non si era capito che Robert Mapplethorpe era uno scultore classico nato in altri tempi e il suo tempo lo voleva scolpire con i mezzi del suo tempo. Il mezzo fotografico gli ha permesso di scolpire la perfezione del corpo e racchiuderne dentro la forza del vivere, il carattere, le ambiguità e la cultura esplosiva di allora. 2012, Milano, Fondazione Forma, dalla soggettiva volgarità, alla oggettiva purezza delle forme del corpo nel suo vivere. Sta terminando, ed ognuno di questo anno, dirà qualcosa di diverso, ognuno, avrà qualcosa da ricordare o da dimenticare.
Quello che invece a cui non si pensa è l'accaduto intorno che non ci ha sfiorato, ma che qualcuno ha vissuto. Lascio in questa pagina "2011 remember", qualcosa che non è nostro, ma che la fotografia nel suo tempo statico ci riporta davanti agli occhi e per chi vuole nella propria mente e coscienza. Non sono immagini in ordine di importanza, solo alcune rappresentano il "visto", altre meno, ma l'intento, non era rappresentare l'almanacco del 2011, solo far rivivere qualcosa di conosciuto o mai saputo. ( link - 2011 remember) E' terminato il corso base e qualche considerazione è doverosa.
Innanzitutto un grazie ha chi ha partecipato e soprattutto per il modo in cui si è partecipato, con costanza ed impegno. Penso che sia stato un buon corso, un po' per quello che è stato dato e sicuramente di più per l'attenzione ricevuta. Qualsiasi corso base, viene chiamato in tale modo, solo perché inizia dai principi della tematica, ma sarà il risultato finale che potrà ridefinire la sua sostanza. Credo che per quanto e come siamo riusciti assieme a svilupparlo la definizione "base" ci stia adesso un po' stretta, Mi astengo da un giudizio meramente finalizzato al programma svolto, ma la mia considerazione positiva nasce dal fatto che anch'io ho appreso qualcosa di più, e questo arricchimento, può solo derivare da il fatto che la comunicazione creatasi, sia stata valevole nei due sensi. Questa considerazione è l'essenza della fotografia, della buona fotografia: non far vedere, ma comunicare. Ho partecipato all'inaugurazione della mostra " Aure" il sacro in figura di Monika Bulaj, evento tenutosi al Centro Candiani di Mestre. Cercavo una conferma di quanto le stesse foto viste solo sul web sapessero trasmettere. Entri e cammini, osservi e leggi: Passo dopo passo, ti immergi in un mondo sconosciuto. Lo percepisci. Immagini poco illuminate, e la luce diventa sensazione, illuminando l'evento tralasciando il contesto. Passo dopo passo, accosti percorsi immutati nei secoli e gestualità corali, i riti, ed ancora prima la loro preparazione, dove l'attesa sopravanza l'evento, ne prende il significato e l'energia, quasi lo consuma. Mondi sconosciuti, fisicamente rappresentati, dove i corpi sono strumenti accordati con il diapason di una profonda cultura e di antichissimi credo; corpi che si muovono, non in un ritmo esterno, ma creato dentro. E' il sentire portato fuori, è il fotografare dentro. Quello che osservi lo ritrovi in un'altra immagine, magari di un paese diverso, sicuramente uguale nel far trasparire il bisogno del sacro. " il sacro in figura" è un lungo cammino di Monika Bulaj, che passo dopo passo, immagine dopo immagine, propone in figura un mondo lontano solo dalla nostra consapevolezza. Ho avuto modo di parlare telefonicamente, con Monika Bulaj, una fotografa di origini polacche che risiede a Trieste.
La conoscevo solamente per le sue fotografie, che mi avevano coinvolto emotivamente nel riconoscere da subito, nel loro spessore documentativo, l'essenza della fotografia, dove ogni immagine vive e fa veramente vivere quello che rappresenta, creando nel loro insieme l'espressività del pensiero di chi le ha create. A breve, Monika Bulaj espone "AURE" al Centro Candiani a Mestre, e lascio all'autrice in questo video, lo spiegare come meravigliose fotografie nascono rispettando "semplici concetti" mentali, ai quali si vuole dare luce, affinché quanto pensato, si possa far vedere e comprendere, nell'intensa luce e nella più profonda ombra di una "semplice fotografia". E' indubbio, alcune persone hanno il potere di trasmettere non solo isolati concetti, ma aggiungono a questi il valore dell'immagine. Steve Jobs era questo.
A volte accade che il looping tra parole ed immagine riesca perfettamente: le parole visualizzano l'immagine, e l'immagine inizia a parlare. Nell'ascoltare il discorso di Steve Jobs, tenuto all'università di Stanford, si possono visualizzare le immagini raccontate, come inversamente sulle immagini di alcuni fotografi si può ascoltare il loro racconto. Si trasferisce bene solo quando si sente che il trasferimento si fa... E la sensazione che ho avuto durante la serata di venerdì, osservando facce attente , spesso meravigliate o sorprese. La materia era ardua ed abbondante ma lo scopo non era di imbottire di conoscenze ma semplicemente di aprire le serrature di porte che, ne sono sicuro, erano insospettate per la maggiore. Spesso si pensa che fare “click” è solo un fatto tecnico. Penso che adesso avrete intuito che è molto di più un’ atto di relazione, avvolte d’amore, risultato di dialogo e comprensione.
Ho tentato di darvi delle chiavi, mezzi di liberazione, in modo da non rimanere bloccati di fronte all'ostacolo. Aprite le porte e si spalancheranno vasti orizzonti fra cui sceglierete di andare. Tecnica, inventiva e retorica sono la trama del tappeto magico che vi permetterà di approdare sulla riva scelta. Una riva che infatti vi aspetta. Si, non fatevi illusioni, le foto che sono “vostre” sono già presenti, sono già fatte! A voi toccherà solo riconoscerle e coglierle, esattamente come il cercatore di soli porcini sa dove cercare lasciando da parte i funghi che non interessano. Forse, non piaceranno a tutti ma questo, è un' altro discorso. Magari ne discuteremo ad un prossimo incontro TIF. Buon viaggio, Claude Andreini Ciao a tutti i partecipanti dell'incontro di Venerdì 16.
Volevo ringraziare della vostra presenza, e soprattutto per aver colto lo spirito informale dell'incontro. Solitamente questo lo si fa con persone che già si conosce, ma è vero per chi ama la fotografia trova in questo interesse un punto d'incontro con chi la condivide. Nella settimana entrante invierò ai partecipanti qualche notizia che abbiamo per ragioni di tempo tralasciato durante l'incontro, ritenendo più utile di dare spazio alla tematica esposta. Voglio ancora ringraziare Claude per l'ottima esposizione e per la capacità di trasferire in modo chiaro i concetti che ci necessitano per creare non una banale "bella fotografia" , ma una buona fotografia. Luigi de Zotti Sicuramente quando si parla di questo tema, a ognuno di noi sale l'ansia. Farlo da soli, ma come? ..E magari faccio anche danni,... spedire la fotocamera? ....E se poi....
Così continuiamo a convivere con il nostro sensore intriso di pulviscolo e con micro depositi di umidità, che implicano a dover ritoccare foto per foto per tali impurità. La soluzione finale è a portata di mano: La Foto Ottica Fb di annone Veneto (VE), propone un eccellente servizio di pulizia sensori e parti interne della fotocamera, quali il delicatissimo specchietto, ed i vetrini fresnel del pentaprisma. Per chi ne avesse bisogno, ai partecipanti dei nostri incontri TIF, La Foto Ottica FB, riconosce uno sconto pari al 20% del costo di listino, dove quest'ultimo è già un ottimo prezzo per l'ineccepibile qualità del sevizio offerto. Ecco i riferimenti per chi volesse mettersi in contatto direttamente con la Foto Ottica Fb: Tel. 0422769746 e-mail: fotootticafb@fotofbannone.191.it L'idea nasce dal concetto base di questi incontri, TIF è una estensione dell'immagine, ma non è l'immagine,
la sua qualità formale resta per come è nata e soprattutto per come è stata pensata. TIF vuole rispettare tale concetto, cioè, Prima il proprio pensiero, poi qualsiasi fotocamera e PC. |
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Ottobre 2014
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